Dell'assembramento...

 

Nelle pagine della cronaca locale di un quotidiano si leggono, in data 18 settembre, alcune dichiarazioni del segretario di un partito politico di Bellaria Igea Marina che, nell’animato dibattito in corso, inseriscono riferimenti alla scuola Ferrarin, luogo in cui durante le uscite “si creano gruppi enormi di studenti”.

Spiace dover impegnare del tempo per le precisazioni che seguono, visto che da molti mesi proprio il tempo è un bene di cui si sente purtroppo la mancanza...

Il giorno 10 settembre (4 giorni prima dell’apertura) è stato pubblicato e inviato personalmente a tutte le famiglie il piano organizzativo, contenente tra l’altro le indicazioni utili all’utenza nelle fasi di ingresso e uscita. A corredo è stata inviata una foto aerea del plesso con le codifiche dei varchi per meglio orientarsi, e consentire a genitori ed alunni di giungere in primo luogo tranquilli all’appuntamento. Tali piani organizzativi sono stati pubblicati, nella stessa giornata, sul sito scolastico e ovviamente sono tuttora visibili da chiunque.

Sottolineo la parola “tranquilli”, perché, al di là delle soluzioni specifiche adottate, considerata la grande quantità di aspetti organizzativi (distanziamento, dispositivi di protezione/igienizzazione, segnaletica, dislocazione del personale, e molto altro), ci premeva consentire un rientro sicuro ma soprattutto “normale”, in un luogo che doveva ritornare ad essere, nei cuori e nelle menti di tutti, una scuola prima di ogni altra cosa.

Nel plesso sono presenti 279 alunni in 12 classi. Sono stati attivati 8 punti di ingresso/uscita sfruttando tutti i possibili varchi nell’edificio. E’ stata predisposta la sequenza di ingresso/uscita tra le classi perché non venissero tagliati i flussi, sotto la sorveglianza del personale docente e dei collaboratori scolastici. Al termine delle lezioni si libera il plesso con un flusso medio di 35 alunni (punta minima di 18 e massima di 66) attraverso i varchi, ed un tempo misurato complessivamente in 6-7 minuti. All’esterno dell’edificio si trovano i cancelli ed il giardino, che è parco pubblico al momento dell’uscita. Premesso questo, dalle nostre osservazioni i possibili addensamenti dipendono esclusivamente dalla volontà di alunni e famiglie di trattenersi ulteriormente per chiacchierare, riprendere amicizie o altro. Non ci sono assembramenti ai cancelli, ed il parco, con una superficie così ampia, non costringe certo le persone a rimanere a diretto contatto.

I “gruppi enormi di studenti” (di cui ho dato conto) nascerebbero così...

Aggiungo ora una considerazione ancora più importante dei numeri: i riscontri avuti nei primi giorni dai genitori sono stati tutti positivi. Ce ne saranno in futuro di negativi? Molto probabilmente sì, sappiamo che ogni giorno è un primo giorno e dovremo gestire gli imprevisti. Si poteva fare di meglio? Certamente sì. Potevamo noi fare di meglio? Non lo so, perché l’impegno e la responsabilità dimostrati dalle coordinatrici, dal personale docente e dai collaboratori scolastici, dal personale amministrativo (anche grazie a suggerimenti di tutti, tra cui i genitori) sono stati enormi.

In conclusione, siamo sempre aperti a consigli e critiche costruttive, ma siamo molto diffidenti rispetto a voci, chat, social dai quali si lanciano messaggi (che a quanto pare sono alla base delle osservazioni contenute nell’articolo) senza possibilità di contraddittorio.

Preferiamo invece, e finchè possibile lo faremo, il confronto dialogante, in presenza, magari con “superati” mezzi telefonici o di posta elettronica, ma non rincorreremo voci e non ci faremo portare in un terreno, quello della contesa politica, che non appartiene al nostro fine istituzionale: l’educazione e l’insegnamento in favore dei nostri alunni.

Marco Mauro Dall'Agata


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